Ossa artificiali grazie alla stampa 3D: il Bioprinting è una realtà, innestate su 5 giovani le ossa stampate in 3D

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E’ evidente che le sfere di competenza della stampa 3D si sono evolute velocemente.  Gli ambiti commerciali, lasciano la scena a quelli più importanti associati alla medicina.
Crescono le applicazioni nel settore medico-sanitario, grazie alla possibilità di creare protesi su misura, fuori dai classici circuiti commerciali che ne detenevano il business.
Avere alla portata di tutti i vantaggi della stampa 3D, è ovviamente un valore aggiunto senza precedenti.

All’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, 5 ragazzi che hanno in media 25 anni, hanno ricevuto il primo trapianto italiano di protesi ossee stampate in 3D.
Unico precedente dello stesso tipo, in Inghilterra nel 2004.
I giovani sottoposti allo straordinario intervento avevano l’ossatura del bacino fortemente danneggiata da tumori e precedenti protesi che avevano perduto in efficacia.

Per questo motivo si è tentato di costruire delle protesi personalizzate, calibrate sui dettagli delle loro tac e risonanze.
I dati raccolti sono serviti per creare dei modelli virtuali al pc, che riproducevano in modo fedele il loro bacino.
Successivamente, sono stati utilizzati come base per creare i modelli stampati in 3D, che dovevano sostituire ed integrare la loro ossatura reale.
I dettagli dell’operazione di altissimo profilo, sono stati illustrati nella conferenza dell’Italian Digital Biomanufacturing Network.

Si tratta di un avvenimento che segna l’evoluzione nel settore: infatti determina la prima tappa di un cammino che potrebbe avere esiti molto importanti in un prossimo futuro.

Le applicazioni su vasta scala, sempre più precise e funzionali, sono già a calendario.
Una di queste è la “lavorazioni a strati”, che consente di fare dei modelli 3D molto complessi e personalizzati, tenendo conto delle esigenze più diverse.